Catalogo prodotti: 7 grane risolte da un PXM
Il catalogo prodotti è uno strumento tanto essenziale alla vendita quanto oneroso da produrre e aggiornare, specie per le realtà che vendono online.
Un software PXM è un alleato imprescindibile per azzerare l’operatività e amplificare i benefici che derivano dal flusso di creazione, pubblicazione e aggiornamento del catalogo prodotti.
In questo articolo scoprirai come.
Catalogo prodotti: cos’è ormai lo sappiamo proprio tutti
Non serve certo essere venditori, marketer o e-commerce manager per sapere che un catalogo prodotti è una raccolta ordinata di foto e informazioni relative all’assortimento aziendale.
Un catalogo può includere tutti i prodotti o parte di essi, avere una durata limitata (come nel caso della moda e le sue stagioni), rivolgersi a mercati esclusivi o essere destinato a più canali.
È proprio su quest’ultimo aspetto che ci concentreremo di più in questo articolo.
La gestione del catalogo nell’era dell’omnicanalità
Non vogliamo ripetere la tiritera che avrai letto ormai ovunque ma è la verità: il digitale ha rivoluzionato i processi di acquisto e, di riflesso, anche la gestione del catalogo.
Di conseguenza, quando si parla di cataloghi di prodotto, i fari sono quasi sempre puntati sul contenuto di pagine di siti, e-commerce e marketplace, che richiedono livelli di istantaneità e coerenza massicci che, senza un adeguato supporto, si traducono in molto lavoro manuale.
Catalogo automatico: presente e futuro passano da qui
L’eterogeneità e la numerosità dei canali di comunicazione e vendita hanno elevato costi operativi e probabilità di errore del flusso di produzione dei cataloghi, favorendo la crescita dei software PXM.
Non sorprende che il mercato del Product eXperience Management, soluzioni che aiutano le aziende a garantire un’esperienza di prodotto omnicanale ai clienti, si stimi in crescita con un tasso annuo medio composto del 18,2% e un valore stimato di 6,3 miliardi nel 2028.
Tra i principali benefici di una piattaforma PXM c’è l’abbattimento del lavoro operativo, garantito dalla pubblicazione automatica del catalogo e delle relative schede prodotto. Ma c’è molto di più.
Nei paragrafi che seguono esploreremo 7 problemi risolvibili con un catalogo automatizzato.
#1 Stop ai copia-incolla dei Dati Master
I Dati Master (o Master Data) sono le cosiddette informazioni anagrafiche dei prodotti e risiedono tipicamente nei sistemi gestionali aziendali come ad esempio i software ERP.
Alcuni Dati Master confluiscono direttamente nelle schede prodotto: è il caso ad esempio del codice prodotto (come EAN). Altri, invece, vanno adattati a seconda del canale di pubblicazione.
È il caso della taglia: se l’azienda vende online in mercati geografici differenti, la taglia di un medesimo articolo varierà a seconda del paese al quale è destinata la scheda prodotto. In assenza di digitalizzazione, il lavoro manuale e i rischi di errore, con assortimenti ampi e profondi, lievitano.
Soluzioni come un PXM con cui automatizzare il caricamento dei prodotti agevolano la gestione dei Dati Master perché popolano in automatico e-commerce e marketplace con flussi di dati provenienti dall’ERP, distribuendoli in modo diretto o trasformandoli.
Le trasformazioni sono rese possibili dalle regole, con cui i tool PXM più avanzatI permettono che un medesimo dato assuma automaticamente valori diversi in base al catalogo a cui è destinato.
#2 Lo sviluppo di Dati Editoriali accelera
Il flusso di creazione di un catalogo prodotti non si limita a far fluire a valle Dati Master provenienti dall’ERP ma include anche la pianificazione, la scrittura e la distribuzione di Dati Editoriali.
Mentre i Dati Master hanno una portata informativa, quelli Editoriali hanno una natura più commerciale, in quanto favoriscono lo storytelling del prodotto.
Copywriter e traduttori – anche a partire da dati dell’ERP – arricchiscono le informazioni esistenti e ne generano di nuove, come le descrizioni marketing. Flussi creativi che, con una gestione manuale, avvengono in modo frammentato e con repliche inefficienti per ogni canale e catalogo.
Con un software PXM lo sviluppo di Dati Editoriali accelera perché si offre ai vari team uno spazio unico di lavoro in cui è possibile pianificare le varie attività e dire addio ai fogli Excel.
Inoltre, grazie alle regole già citate, è possibile pre-popolare alcuni campi con combo di dati presenti su tool come ERP o PLM, per rendere più agile il lavoro degli esperti di lingue e parole.
3. Basta ore buttate a categorizzare i prodotti su ogni canale
Le categorie sono guide preziose per l’esperienza del cliente.
Tuttavia, rischiano di far lievitare il time to market, specie nelle aziende poco strutturate digitalmente e con molti prodotti da promuovere in canali di vendita differenti.
Un medesimo articolo, infatti, potrebbe essere categorizzato in modo diverso su cataloghi diversi, in base alla struttura dei vari marketplace o a scelte del brand; tra gli e-commerce dei nostri clienti, infatti, ci sono realtà che differenziano le categorie a seconda dell’area geografica di riferimento.
Una soluzione PXM, grazie a motori di regole configurabili, azzera il tempo speso (o perso) a categorizzare i prodotti.
Stabilite le alberature dei vari cataloghi, ad esempio, i tool più potenti assegnano in automatico gli articoli ai vari cataloghi (e alle loro categorie) sulla base del valore di uno o più dati di prodotto.
4. Il cross-selling e l’up-selling spiccano il volo
Un catalogo automatizzato non si limita a ridurre i costi e i tempi promozionali.
Digitalizzando il flusso creativo com’è possibile fare con un software PXM, infatti, si possono sfruttare motori di regole e associare in automatico tra loro più prodotti, creando bundle di articoli o suggerimenti di acquisto presenti nelle pagine di siti e marketplace per elevare il carrello medio.
5. Niente più campagne in ritardo
L’introduzione di una soluzione di Product eXperience Management impatta anche sulla collaborazione tra team anche molto diversi tra loro. I clienti che hanno scelto SeeCommerce, ad esempio, sfruttano i suoi Attributi Planning per programmare i flussi di lavoro.
Per fare un esempio, per ogni catalogo è possibile stabilire le date degli shooting fotografici (allineate ai flussi logistici che prevedono l’arrivo fisico dei prodotti) e, a cascata, quelle delle attività di post-produzione, arricchimento dei copy e, infine, di pubblicazione del catalogo.
Il principale vantaggio di una programmazione delle attività è quello di scongiurare disallineamenti tra reparti e ritardi lungo il processo, causa principale di lanci sul mercato rallentati, con ciò che ne consegue per il business.
6. Popolare le viste diventa un gioco da ragazzi
Finora abbiamo parlato in gran parte di dati ma l’altra metà della mela, anzi, di una scheda prodotto sono senza dubbio le foto, i video, i documenti… in una parola: i media (o asset digitali).
Fronte, retro, still-life: le viste di un singolo prodotto sono numerose e spesso uno scatto varia nella dimensione, nel formato o nel colore di sfondo a seconda del catalogo di destinazione.
Una soluzione PXM ottimizza anche questo flusso che, svolto manualmente, richiede intense attività di editing, ottimizzando in automatico le specifiche di un media.
Un altro grande beneficio in termini di tempo è garantito dall’associazione automatizzata prodotto-contenuto. SeeCommerce, per farlo, sfrutta la naming convention; il sistema viene istruito per riconoscere le nomenclature dei file e associargli all’istante uno specifico prodotto.
Ciò permette di reperire, in fase di ricerca, non solo tutte le informazioni di un articolo, ma anche gli asset digitali che lo rappresentano. Senza che occorra alcuna attività manuale.
7. Il tramonto dei cataloghi disallineati
Ultima grana ma non ultima: l’aggiornamento. Quante volte serve ritoccare quel dato, rimuovere quell’interlinea di troppo, aggiornare quello scatto impreciso? Rispondiamo insieme: troppe!
Un software PXM si prende cura anche di questo aspetto, peraltro essenziale per poter parlare per davvero di pubblicazione automatica delle schede prodotto.
Con SeeCommerce PXM non serve accedere ai sistemi di back-end di e-commerce o portali per aggiornare un’informazione o un contenuto, perché il tool si integra coi canali finali e distribuisce in tempo reale sui front-end delle tue vetrine digitali la versione più aggiornata di dati e media.
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